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A&K MK4 PTW- meglio la copia dell’originale?

Inutile sottolinearlo ma la mitica Systema a suo tempo, e per certe soluzioni ancora oggi, ha fatto e fa scuola. Ma dalle loro intuizioni e progettazioni qualcuno ha tratto ulteriori spunti, quali l’ormai acclamata A&K, nota soprattutto per le sue mitragliatrici elettriche e, da tempo, anche per questa nuova proposta che sembra voler scalzare dal podio dell’eccellenza l’altra collega giapponese. E a un prezzo insospettabilmente ridimensionato.

Di Fabrizio Bucciarelli

La leggenda

La nascita del progetto PTW si è ormai perso nel tempo ma i più accorti forse ricordano che le voci circolanti volevano la Systema in trattativa con la forza multinazionale, settore americano, nelle aree più martoriate dell’ex Jugoslavia post Milosevic. Il personale dell’US Army si diceva fosse interessato alle repliche Softair come possibile sostitute delle armi vere con munizionamento a salve e relativo sistema MILES, nell’ambito delle esercitazioni in bianco o, comunque, nelle attività propedeutiche il tiro. Il primo lotto “sperimentale” delle PTW sarebbe stato in fase di valutazione quando, a seguito di una serie di considerazioni, i responsabili militari si tirarono indietro e la Systema si ritrovò sul groppone una replica elettrica di altissimo livello, per materiali, assemblaggio e realismo, ma estremamente costosa.

Da qui a tentare di proporre al mercato del Softair l’intero progetto il passo sarebbe stato breve e così i primi fortunati si ritrovarono tra le mani una splendida ASG e…il conto corrente bancario notevolmente alleggerito. Abbiamo detto una replica davvero notevole, Full Metal, con ampio utilizzo di alluminio e polimero, robusta e precisa al punto da sembrare (Blowback mancante a parte) la copia esatta del fucile d’assalto Colt M-4 in dotazione ai G.I. statunitensi. Ma esistono anche altre campane che non concordano, dichiarando questa replica troppo costosa, complessa e con prestazioni poco convincenti per il Softair agonistico, e al limite interessante per i collezionisti e gli amanti del Milsim.

Un’ASG (cercane una) comunque d’elìte, che solo in pochi hanno acquistato sul nostro territorio nazionale, ambita o denigrata ma comunque con un suo innegabile fascino.

L’alternativa A&K

Tempo fa, e in odore di possibili clonazioni cinesi, il signor Kumi Yoshida della Systema aveva diffuso un comunicato stampa ufficiale riguardo le “copie” non autorizzate della piattaforma PTW da parte di alcune aziende, ma che presentavano un livello qualitativo distante anni luce dagli originali. Effettivamente tali repliche si sono viste, soprattutto all’estero, ma senza incontrare troppo successo commerciale. La A&K, a nostro avviso, propone invece due modelli che, “replicano”  fedelmente la piattaforma Systema PTW/Celsius originale in modi e termini davvero notevoli ma riducendo considerevolmente i costi.

La nostra ASG, clonata dal modello M-4 della Systema, si presenta in una scatola estremamente sobria e senza alcun logo, disegno o fotografia se non il nome della replica, ma al suo interno troviamo un’ottima protezione sagomata in polistirolo espanso scuro (molto King Arms, per intenderci) del tipo “compresso” che proteggo al meglio il Colt MK4 PTW in esso adagiato. Oltre a questi troviamo alcune componenti di ricambio, un accessorio per la regolazione del mirino anteriore, brugoletta per la regolazione dell’Hop Up, un adattatore per la batteria, carica pallini e infine un caricatore metallico monofilare da 120 colpi per pallini in 6 mm.

Estratto il fucile, si rimane davvero stupefatti per il peso reale (da scarico) vicino all’originale, il suo bilanciamento e l’assoluta compattezza e resistenza, sensazioni più che lodevoli per un clone di M-4. Non un gioco, un cigolìo, una qualsiasi cosa che ne potrebbe determinare una qualche delicatezza o anomalia strutturale. Macchè, duro e incazzato. La verniciatura è molto bella, oseremmo dire perfetta e ci sembra anche piuttosto resistente.

Il calcio è del tipo Crane, a sei posizioni e ovviamente il commento su eventuali anomalie, anzi sulla loro mancanza, vale anche per lui. Questi è anche l’alloggiamento per la batteria, cui si accede togliendo il coperchio finale (Buttstock) e da cui compaiono i cavetti che la collegheranno al motorino posto nell’impugnatura. Come per ogni versione base del Colt M-4, la maniglia di trasporto è amovibile e sulla slitta si possono montare le relative ottiche, anche se un buon Dot Sight è sempre l’abbinamento adeguato.

A proposito di fedeltà costruttiva, siamo abituati a pensare e concepire le ASG in generale come copie esatte, in scala 1/1, delle armi vere. Non è esattamente così: spesso, per adattare motorini e Gear Box le misure sono spesso modificate in fase di progettazione e realizzazione delle componenti ma in questo caso, come per la Systema, dobbiamo confermare che tutto è veramente con le stesse dimensioni del modello Real Steel a fuoco.

Sul lato sinistro dell’arma rileviamo il pulsante Bolt Catch, funzionante ed estremamente realistico: in pratica, terminati i colpi nel caricatore, il falso otturatore rimane in fase di apertura e il grilletto va in blocco totale, e cioè non si percepisce nessun suo movimento; per rimettere il fucile in condizioni di sparo si dovrà re-inserire un nuovo caricatore, premere il pulsante e, dopo aver “goduto” dell’imponente scatto di quest’ultimo, essere pronti ed operativi.

La tecnica

Il selettore, coordinato da un’unità di controllo elettronico, è assolutamente splendido e ora desideriamo spiegare perchè un elemento così “piccolo” ci fa entusiasmare tanto. Come avrete certamente notato per quasi tutte le repliche di questo noto fucile d’assalto, la levetta a tre posizioni che li caratterizza, quando viene spostata sulla selezione prescelta, il nostro pollice deve effettuare l’accompagnamento dell’intero percorso. Nel nostro MK-4, invece, la levetta “scatta” appena tale spostamento viene appena accennato e ciò dona una sensazione di estremo realismo. Questo bellissimo effetto è dovuto a una molla che viene attivata dietro la minima sollecitazione e che ferma la propria funzione per ogni singola posizione e cioè in sicurezza, colpo singolo e a raffica.

Il corpo, e cioè l’Upper e Lower Receiver, è realizzato in metallo, una qualche lega di alluminio, mentre le altre componenti, canna esclusa, sono in polimero rinforzato. L’asta di armamento, tipica della piattaforma AR-15/M-16, è in metallo e può essere smontata con facilità.

Sul lato destro, i pin laterali si estraggono senza grosse difficoltà ma non fuoriescono completamente, bensì si bloccano a fine corsa permettendo di aprire l’arma a compasso per le relative operazioni ma senza correre il rischio di fuoriuscire dal loro alloggiamento e quindi perdersi. Oltre alle normali attività di pulizia e manutenzione da campo (Field Strip), questa apertura permette di effettuare la regolazione del sistema Hop Up, grazie alla già rilevata brugola: operazione apparentemente difficoltosa ma da effettuarsi ben poche volte vista la precisione e la durata delle impostazioni che verranno determinate in base alla tipologia del pallino. Sempre all’interno della replica troviamo una copia pressoché identica del cilindro Systema PTW, denominato M 150, di notevole accuratezza sia costruttiva che di materiali impiegati. Il motorino è di ottima fattura e rileviamo la dicitura “Made in China” mentre il Gear Box, dedicato, è identificato come modello Planetary a marca A&K.

Ovviamente, gli ingranaggi sono di elevato livello e tutti rinforzati, così come le altre componenti interne. Dimenticavamo di far notare che sia in fase di apertura che di chiusura dell’arma, sono necessari gli stessi energici movimenti che dedichereste all’arma vera, pacche sonore che fanno da contraltare a dei bellissimi “scatti” di chiusura.

La canna esterna è realizzata in un’unica soluzione, e cioè un blocco di metallo lavorato al CCW e la Inner Barrel, pesante, e lunga 370 mm è anch’essa in Systema Style e con un diametro di 6,7 mm

Quei birbantelli della A&K hanno anche realizzato un bel caricatore in lega metallica stampata, anch’esso mutuato dal Systema PTW, e che con esso si scambia senza alcun problema: entrato nel proprio alloggiamento, non si muove nel modo più assoluto.

La prova

Riempito quest’ultimo dei 120 pallini da 0,25 ci prepariamo al tiro escludendo la sicura e attivando la tipologia semi auto. Al primo tocco dell’indice sul grilletto rileviamo estrema velocità di reazione del sistema di sparo che non si avvicina nemmeno alla lontana a quella delle ASG “normali”. L’Anti-reversal funziona perfettamente e l’effetto si vede, eccome. Come fosse espulso da un vero bossolo, il nostro pallino da 6 mm viene scagliato con notevole precisione verso il bersaglio. Anche i tiri successivi, sempre in questa modalità, sono estremamente veloci, reattivi e assolutamente efficaci.

In Full’ Auto si nota una cadenza (Rateo di Fuoco-Rate of Fire) forse non competitiva come ci si sarebbe aspettato ma la risposta è comunque legata sempre al realismo, anche in questa circostanza. Una replica ideale solo per i Milsim o magari per i veri professionisti della sicurezza che, da parecchio, usano le ASG nei loro training?

Per noi la risposta è nagativa. Se siete stanchi di milioni di pallini sparati a cadenze improbabili, se desiderate confrontarvi con ciò che si avvicina il più possibile a un vero fucile d’assalto Colt M-4, se volete davvero assaporare il gusto più genuino del Softair maturo, e a un prezzo accessibile, allora noi non abbiamo dubbi.

A&K MK4 PTW  Scheda Tecnica

Costruttore: A&K (www.akairsoft.com )

Destinazione d’uso: fucile d’assalto elettrico

Cal: 6 mm

Lunghezza: 805/910mm

Mire: presenti, regolabili

Materiali: Alluminio, Acciaio, Polimero

Magazine: 120 BBs

Peso: 4560 gr.

Hop-up: presente

DIDASCALIE

01- A&K MK4 PTW, la replica del noto fucile d’assalto USA in versione PTW: notare l’assoluta mancanza di loghi o scritte di fantasia, oggi tanto di moda nel Softair ma…poco realistiche.

02- Questa ASG d’eccellenza appartiene alla piattaforma PTW (Professional Training Weapon) ma a un prezzo decisamente ragionevole rispetto all’originale Systema.

03- Il cavo di connessione per la batteria è inserito all’interno del tubo del calcio.

04- In fase di apertura a compasso, come per l’originale, si notano il sistema Anti Reversal e il Chip per il selettore del controllo elettronico di tiro.

05- Il cilindro modello M 150, firmato A&K e clone del corrispettivo di Systema.

06- Il cilindro correttamente posizionato all’interno dell’Upper Receiver.

07- La regolazione Hop Up si effettua sia con arma aperta che agendo con l’attrezzo in dotazione attraverso lo spazio del caricatore.

10- Per gli interventi di manutenzione (Filed Strip), basta agire sul pin e fare pressione sul copricanna.

11- Come per l’arma da fuoco, la maniglia di trasporto e relativo strumento di mira regolabile, è smontabile per installare accessori ottici sull’apposita slitta tipo Picatinny.

12- Il calcio è del tipo Crane, a sei posizioni.

13- L’A&K MK4 PTW è realizzato con materiali d’eccezione quali lega di alluminio e polimero.

14- La canna (Outer Barrel) è in metallo e realizzata da un unico pezzo tramite lavorazione CCW.

15- L’MK4 è molto ben bilanciato e può essere impugnato, nonostante il peso reale, anche con una sola mano.

16- La confezione è, a dir poco, spartana senza scritte e loghi ma il suo interno è adeguatamente protetto.

17-18-19- L’ M-4 vero da fuoco è un fucile d’assalto basato sulla piattaforma AR-15/M-16 in cal. 5,56 realizzato in numerose configurazioni in quanto ampiamente customizzabile.