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Leica Calonox: le due termocamere ai vertici del settore

Dopo i telemetri a laser e i binocoli dotati di tale dispositivo, superati oramai i visori notturni, una recente attrezzatura entra a far parte della dotazione di parecchi cacciatori: la termo camera. Leica propone addirittura un’accoppiata decisamente vincente

di Emanuele Tabasso

Leica Calonox

Alla Leica si può applicare la bella considerazione espressa dal mai dimenticato Pietro Colombano a proposito dei tedeschi e della loro supremazia nei diversi settori della tecnica: “Da quando sono usciti dalla Selva di Teutoburgo per darle in testa al Console Varo, non hanno mai spesso di salire sull’autobus dieci minuti prima degli altri…”.

Per la Leica proporremmo come inizio del nuovo corso il momento in cui i responsabili decisero, oramai son parecchi anni, di affiancare allo specifico settore delle fotocamere e dei binocoli da osservazione, quello dei cannocchiali da puntamento e delle ottiche connesse alla caccia. Fu loro il primo binocolo dotato di telemetro e un esemplare, in certe situazioni, balla ancora al collo dell’amico Carlo: “pesa ed è ingombrante come un mattone” afferma con una punta di stoicismo, ma sappiamo quanto gli sia caro per le eccellenti prestazioni ottiche e di misurazione sperimentate in così tanti anni. La storia poi dei cannocchiali da mira ha conquistato nel volgere di poco tempo il cuore di molti per le lenti al massimo livello di praticità, capaci ad esempio di staccare da un fondo omocromo di rami e foglie secche e in un’incerta luce invernale il grigio marroncino di un capriolo, a cui si aggiunge il valore insostituibile delle torrette di regolazione precise: sì precise, senza aggettivi perché un click vale quanto riportato sul tamburo e quello è e quello conta.

Ora la casa tedesca dal riconoscibilissimo marchio bianco/rosso ha fatto come si suol dire il botto, anzi come asserisce Fabio da Anzio, “ha fatto lo stravedo”. La locuzione usata in modo generico per qualcosa di inusuale qui assume un particolare valore specifico visto il tema trattato. Non poche aziende si sono cimentate nel settore del far vedere quel che non si vede, ovvero offrire un supporto tecnologico all’occhio umano e alle sue limitatezze per notare la presenza di selvatici: qui parliamo ovviamente con il pensiero volto all’esercizio venatorio o comunque all’avvistamento degli animali dove conta assai il rilevamento numerico, quindi la presenza in un dato territorio, fattore determinante nei censimenti per disporre di basi certe su cui lavorare per la caccia di selezione.

Uno strumento, meglio due

Grazie all’invito di Carlo ci siamo trovati a metà ottobre al poligono “Della Valle Stura” di Moiola dove Matteo Martinoglio, il simpatico e competente distributore zonale della Leica, illustra i due strumenti, oggi al vertice nel settore della visione termica. Calonox è il nome degli apparecchi con l’aggiunta di View o di Sight: sulle prime non comprendiamo bene questa suddivisione in una coppia di elementi, ma le spiegazioni di Matteo e di Carlo chiariscono rapidamente le funzioni. Cerchiamo di fornire notizie sintetiche, senza dilungarci in troppe elencazioni tecniche che ognuno può leggere comodamente seduto davanti al proprio pc sul sito della Casa. Soprattutto in questi due mesi sia Carlo che Arnaldo, l’eccellente Guardiacaccia della riserva dei Becchi Rossi in alta Valle Stura, hanno avuto modo di provare sul campo, e in tutte le situazioni che si presentano durante un autunno in montagna, questi pezzi pregiati dell’ottica odierna.

Nella spiegazione si parte dal Calonox View, in pratica un monoculare compatto e maneggevole da dedicare all’osservazione del territorio: qualche dato e alcune considerazioni offerte dal produttore inquadrano a dovere il prodotto partendo dalla superiore qualità dell’immagine offerta dal LIO™ (Leica Image Optimization) grazie alla tecnica raggiunta dalla Casa nel trattamento delle immagini digitali, dettagliate e ad alto contrasto: particolari algoritmi, già studiati con le apparecchiature fotografiche per cui Leica va giustamente famosa, consentono sfumature di colore notevolmente ricche, contrasto ottimale, elevata risoluzione nei particolari. Il Calonox View offre un’ampia gamma di rilevamento grazie a un sensore all’ossido di vanadio di massimo livello con 640 x 512 pixel e dimensione dei pixel pari a 12 µm per la miglior risoluzione termica. Inclusa nel sistema si trova la funzione foto e video con Live View con una memoria interna di 16 GB: con l’apposita App immagini e filmati vengono trasferiti a uno smartphone con il sistema WLAN oppure a un computer via cavo. Davvero entusiasmanti i risultati sul campo: con una dimensione del bersaglio definita in 1,7 x 0,5 m il Calonox View può acquisire bersagli fino a 3.000 metri, riconoscerli fino a 1.000 e identificarli con precisione fino a 500. L’obiettivo da 42 mm e l’ingrandimento base da 2,5x assicurano una notevole ampiezza panoramica del campo visivo: l’ingrandimento digitale fino a 10x consente di esplorare acutamente ogni particolare anche a forti distanze.

Quattro modalità per definire il colore White Hot, Black Hot, Red Hot e Rainbow con favorevoli variazioni per assicurare la miglior visione e la conseguente definizione dei dettagli esaltando i contrasti. Sono poi presenti tre modalità di calibrazione integrate per ottimizzare l’immagine, manualmente o in automatico.

Il disegno esterno pressoché cilindrico e con i tre pulsanti di comando adeguatamente posizionati e differenziati al tatto, offre un’ergonomia eccellente anche con i guanti. Il Display HD e la batteria ben protetta e ricaricabile, con apposito sistema, anche durante l’utilizzo del visore, assicurano una visione confortevole e affidabile sia nell’osservazione da appostamento come nel recupero. Tema questo da tenere nella massima considerazione per molti motivi, a principiare dall’etica per finire alla sostanza di portar a casa quel che si è cacciato come forma di rispetto per il selvatico.

A questo punto però, dopo aver scorto quel che prima non appariva al nostro occhio, vorremmo anche inquadrare il soggetto nel mirino del cannocchiale usufruendo dell’analoga facilitazione avuta nella panoramica osservativa per l’inquadramento del soggetto da prelevare. Interviene il Calonox Sight, tecnicamente il visore termico applicabile all’ottica da puntamento. Qui è bene premettere che l’impiego è sottoposto a regole che ognuno dovrà verificare in relazione alla propria zona di caccia. Ciò detto la Casa elenca ben dieci punti qualificanti per l’adozione di questo apparecchio che va posto sulla lente obiettivo del cannocchiale da mira. Li passiamo in rassegna un po’ lestamente per non apparire pesanti. Innanzitutto la qualità dell’immagine è data dal sensore, dal software, dalla lente obiettivo, dall’ingrandimento ottico, dallo schermo che mostra l’immagine e dal suo posizionamento rispetto agli occhi dell’utilizzatore, dalla possibilità di modificare le sue dimensioni per agevolare l’impiego come puntatore o visore. La qualità dell’immagine, che è poi quello che conta, non è data solo dalle dimensioni del sensore, ma dalla sua rielaborazione tramite il software LIO™ (Leica Image Optimization): ne deriva un’immagine di alta qualità, particolarmente ricca nei dettagli freddi e con una definizione generale diversa da quella di un qualsiasi altro strumento oggi in commercio. Inutile e fuorviante quindi confrontare il Calonox con altri strumenti solo in base alle dimensioni del sensore. Un forte aiuto al risultato viene dalla lente obiettivo da 42 mm (ovviamente Leica) e dallo schermo che, oltre a disporre di misure notevoli (1024 x 768 pixel)è soprattutto modificabile nelle misure percepite dall’utilizzatore secondo l’impiego come puntamento (ingrandimento 1x) o visore (ingrandimento 2x). Nemmeno pioggia o nebbia impediscono al Calonox di svolgere il suo lavoro: la modalità Ultraclear rende ben definite le immagini anche in tali situazioni svantaggiose. Il Calonox Sight risulta il miglior visore termico in commercio poiché permette l’osservazione a lunghissima distanza con eccellente qualità d’immagine con ingrandimenti e confort pari a strumenti solo da osservazione. Il rapido montaggio sul cannocchiale da mira mantenendo gli ingrandimenti a 6x assicura precisione almeno fino a 200 metri in un tiro in piena notte. Quanto poi al riconoscimento di una fonte di calore lo strumento la rileva fino a 2.000 metri. La tecnologia di Leica nelle immagini riesce, con i software attuali, a trasformare a perfezione quelle create da un sensore termico: un primato di eccezionale validità.

Al secondo punto notiamo come il Sight si riveli utile e funzionale non solo nella ricerca e nel puntamento di selvatici in ambiente diurno e notturno, ma ugualmente per la ricerca, successiva al tiro, del capo abbattuto grazie alla possibilità di ingrandire o rimpicciolire lo schermo secondo il momento dell’impiego. Nella caccia diurna la superba definizione dei dettagli freddi consente di predisporre i riferimenti per la successiva osservazione del capo con il binocolo. Al terzo punto si trovano precisione, versatilità e affidabilità meccanica garantite dal corpo in alluminio e i rivestimenti con diversi tipi di gomma. Non sussistono problemi di calibro e la Casa consiglia gli adattatori della croata Rusan, rivelatisi ottimali. Semplice la taratura della punteria anche se la Leica fornisce lo strumento pre tarato per il tiro al cinghiale a 100 metri. Proseguendo nell’elenco delle validità si ha una facilità di impiego dove solo tre tasti fanno funzionare tutto quindi con il massimo dell’ergonomia e della sicurezza consentendo di passare dall’osservazione al tiro con rapidità. La cura poi nella scelta dei materiali e nella fabbricazione è un vanto costante della Leica: così la anche la batteria assicura una lunga durata. L’assistenza è superlativa e poi, per concludere “è Leica e Made in Germany”.

Per concludere

I concetti espressi dai due affidabilissimi utilizzatori sopra citati, Carlo e Arnaldo, dicono che con l’acquisto del solo Calonox Sight ci si porti molto avanti col lavoro di gestione del patrimonio faunistico del territorio, a cui si abbina al momento topico quello dell’ausilio nel tiro, ma è soltanto con un ulteriore sforzo economico per acquisire il Calonox View che ci si può definire perfettamente attrezzati. La visione che garantisce questo specifico strumento è strabiliante, decisamente maggiore del suo omologo bivalente (visione e puntamento) e solo girando per la montagna, come hanno fatto i due epigoni sopra detti, si ha contezza della resa del visore scoprendo in quelle giornate di vento il camoscio arroccato in una cengia, con la pioggia e la nebbiolina il cervo e il capriolo nel fitto del bosco, senza trascurare il branco di cinghiali ben celato tra le erbe ancora alte. In ultima analisi c’è la quotazione, non certo economica, ma proporzionata alla tecnologia da cui derivano questi apparecchi: giusto per proporre un esempio del “con questi o senza questi” si può pensare alle magnifiche catture oppure di dover dare passata a capi prestigiosi nella riserva in cui si è soci. Esempio banale, quasi sconveniente, ma che nella sua crudezza tocca l’animo un po’ di tutti.

Dida

001 – (apertura) – Il poligono di Moiola in Valle Stura di Demonte (CN)

002 – Il Leica Calonox Sight già montato sul cannocchiale da mira tramite l’adattatore citato nel testo

003 – Calonox Sight certo, ma ben supportato da un’ottica da puntamento Leica Magnus 2,4-16x56i adatta con eccellenza ad ogni situazione venatoria

004 – Ancora il Calonox Sight e in primo piano la levetta di bloccaggio all’obiettivo del Magnus

005 – Matteo Martinoglio regge con disinvoltura la Blaser R93 sovrastata dal complesso composto dal cannocchiale Magnus a cui è applicato il Calonox Sight

006 – Nella parte superiore del Sight sono presenti i tre pulsanti gommati per le regolazioni: anche al tatto sono nettamente distinguibili l’uno dal’altro, così da non dover spostare il fucile dalla punteria

007 – Dedichiamo solo questa immagine al Calonox View, ma la reputiamo ampiamente sufficiente per mostrare il parallelo con il Sight: la resa nell’osservazione di questo specifico apparecchio si rivela davvero superlativa

008 – Matteo armeggia con l’oculare del Magnus per la messa a fuoco

009 – Con un ombrello Carlo ripara attrezzatura e Matteo dai raggi del sole, in quei minuti proprio diretti entro lo stallo di tiro

010 – Un cuscinetto scaldamani posto sul bersaglio ha consentito di verificare la perfetta efficienza dei Calonox, sia Sight che View e l’azzeramento della carabina